Theuth Italia
3 fratelli, un sogno e tanto ingegno
“ Ci sono volute settimane a trovare il nome giusto per la nostra impresa!“ – dichiara Yuri, passandosi le mani fra i capelli e dondolandosi sulla sedia.
“ È stato più difficile che inventare la porta stagna… Ci abbiamo impiegato una vita!” – lo incalza con una risata la sorella Sally.
“Ogni sera, tornavamo a casa con un’idea diversa e mai una che convincesse tutti…” – ricorda la giovane Emily.
È con questo simpatico siparietto che si apre la nostra chiacchierata con i fratelli Ciurletti, rispettivamente 26, 23 e 19 anni, fondatori della Theuth Italia.
Obiettivo: risolvere problemi
Alla fine, l’accordo l’hanno trovato sul nome del Dio egizio dell’ingegno e la decisione ha sancito, a febbraio 2021, in piena crisi COVID, la nascita della loro impresa, che si occupa di ingegneria. “Più o meno….” – precisa Yuri. E non a torto. Infatti, descrivere la loro attività non è per nulla semplice, visto che sono molteplici gli ambiti in cui si cimentano.
Se il nome dell’azienda è recentemente balzato all’onore delle cronache per aver realizzato una porta stagna che permette di effettuare in assoluta sicurezza le ispezioni degli acquedotti, abbattendo di fatto costi e rischi, quello dell’idraulica non è che uno dei numerosi settori in cui questi ingegnosi fratelli sono attivi: “La nostra azienda si occupa di pensare e realizzare soluzioni personalizzate. Ad esempio, ci hanno chiesto di risolvere problemi legati alle ribaltine delle sedie utilizzate nelle aule formative, oppure alla messa in protezione di macchinari per lo sfalcio dell’erba e, addirittura, stiamo lavorando ad un oggetto che potrebbe andare nello spazio!” – rivelano. E continuano: ” Capita che i clienti arrivino da noi con idee che non riescono a realizzare, ma anche semplicemente con esigenze a cui non trovano risposte.”
Come nasce un’impresa
Ma da dove arriva lo spirito imprenditoriale dei Ciurletti? Questi 3 giovani talenti, lo hanno tatuato fin nel DNA ed è un’eredità trasmessa dal vulcanico papà Renzo, oggi responsabile tecnico di un’azienda attiva nel settore plastico, ma con alle spalle molti anni da autonomo. La caparbietà, invece, è un regalo di mamma Giuliana, la più strenua sostenitrice dei figli, che li ha supportati soprattutto in fase iniziale, quando la montagna di burocrazia per mettersi in proprio sembrava insuperabile, e che tutt’oggi li incoraggia a credere in se stessi e nei propri sogni.
“Però ci crediamo molto anche noi!” – sottolinea Emily, che si sente particolarmente punta nel vivo, quando si affronta questo tema. Infatti è la più giovane del trio e si capisce subito che a questa impresa ci tiene moltissimo. D’altra parte, è facile intuirne il motivo: nel mondo scolastico non si è mai sentita compresa, mentre in questo nuovo contesto ha finalmente trovato il giusto spazio per poter esprimere il talento e l’ingegno di cui è ampiamente dotata. “È bravissima, ha una manualità incredibile” – conferma il papà, in uno slancio di orgoglio.
Della stessa opinione, anche Yuri, che con Emily ha imparato a lavorare in tandem, facendosi affiancare nel disegno tecnico e nella realizzazione dei prototipi. Sally, invece, laureata in Beni Culturali, pur impegnata nel completamento della laurea magistrale, trova il tempo per gestire l’amministrazione: tiene puntualmente sotto controllo entrate e uscite e, all’occorrenza, tira le orecchie al resto della squadra.
Naturalmente, sull’attività veglia con occhio attento anche il padre, che mette a disposizione l’esperienza di una vita, un entusiasmo contagioso ed un’innata capacità di interagire con le persone: tramite l’impresa dei suoi ragazzi, può finalmente vedere realizzati alcuni progetti che, da anni tiene chiusi nel cassetto. Uno su tutti, una pompa idraulica che lavora senza la necessità di fonti di energia.
“Fra acquistare e creare, scelgo sempre di arrangiarmi”
É il primogenito Yuri che sta finalmente prendendo in mano tanti progetti di papà e li sta realizzando uno ad uno, arricchendoli ed affiancandoli con numerose intuizioni che illuminano le sue giornate: “Io sono un sub e spesso mi capita di aver bisogno di strumenti di cui non sono dotato: prima ancora che a dove acquistarli, penso a come posso fare per crearmeli da solo” – nicchia, con lo sguardo basso, mentre le sorelle annuiscono e ridacchiano pensando a mille aneddoti di cui sono state testimoni negli anni.
D’altra parte, quello di Yuri era per molti versi un destino già scritto: fin da piccolo, accompagnava papà in azienda: “Altro che automobiline!” – ricorda Renzo con orgoglio- ” Gli permettevo di usare strumenti e macchine che avrebbero messo in difficoltà più di un adulto, ma lui le ha sempre utilizzate con giudizio e grande proprietà: si ingegnava e creava qualunque cosa con quel che gli capitava a tiro… Anche Emily era curiosa e si destreggiava bene in officina, mentre Sally forse era meno interessata e, di fatto, si è poi orientata verso una formazione di tipo umanistico”
Un occhio alla sostenibilità
Il materiale d’elezione per le realizzazioni dei Ciurletti è la plastica, anche se non disdegnano l’impiego di acciaio, legno ed altre materie prime. A chi fa presente i problemi di riciclabilità legati ai polimeri, rispondono prontamente che la tematica sta a cuore anche a loro e non poco, ma ad oggi non esiste nulla di più versatile, efficace ed efficiente e che sebbene le plastiche riciclabili esistano, la sostenibilità è spesso più reclamizzata che reale. “Ma essere ecologici è anche riparare invece che buttare:” – sottolinea Yuri. ” è una regola che vale in ogni contesto e da questo punto di vista, nelle aziende potrebbero avere un ruolo fondamentale i ragazzi delle scuole professionali, che hanno manualità, si sanno arrangiare, hanno senso pratico, trovano soluzioni: andrebbero valorizzati. ”
“Il problema è che non si trovano…” – lo incalza amaramente papà Renzo, sospirando e spalancando le braccia in segno di impotenza.
Ma questa è un’altra storia….